Consigli per i runners

Molto spesso mi è capitato di parlare nel mio studio di Fisioterapia a Roma con pazienti che amano correre e partecipare a maratone, che pensano che basti allenare la resistenza per ottenere buone performance.

Purtroppo non è cosi e ci sono degli studi che provano tale affermazione.

A prova di ciò citerò 2 studi di cui uno studio di Denadai et al del 2016 ed uno di Li F. et al del 2019;

Ci sono 2 tipi di allenamento utili allo scopo di migliorare la performance sportiva che prevedono poche ripetizioni ad alta intensità ( =10 RIPETIZIONI ed un carico = 70% 1RM ovvero 1 Ripetizione Massima),


Oppure una Ripetizione Massima bassa eseguendo l’esercizio pliometrico in modo rapido.


Questo tipo di allenamento dà dei benefici nel giro di alcune settimane.

Il secondo studio (di cui dicevo prima) tratta gli “Effetti dell’allenamento complesso vs un allenamento di resistenza pesante sull ’adattamento neuromuscolare, economia di marcia e prestazioni su 5-km in corridori a distanza ben allenati”.

Mostrando che l’allenamento complesso è un metodo di allenamento combinato che alterna esercizi di resistenza pesante ad esercizi pliometrici all’interno di una singola sessione riportando un grande miglioramento nell’adattamento neuromuscolare.

Questo studio dimostra che i corridori possono migliorare le loro performance integrando questo metodo di allenamento al loro programma tradizionale.

Se sei un runner e hai bisogno di delucidazioni in merito non esitare a contattarmi

fisioterapista roma

Fisioterapia per dolore alla spalla

Problemi alla spalla? Non riesci più a muoverla?

Potrebbe essere un problema alla cuffia dei rotatori!

Non riesci più ad allacciarti il reggiseno?

Risulta difficoltoso pettinarsi i capelli?

Non riesci più a svolgere un attività fisica?

Lavorare al pc è diventato complicato?

Allora dedica 2 minuti del tuo tempo per leggere questo articolo e non esitare a contattarmi.

Prima di parlare di patologia e trattamento per problemi alla Spalla è necessario dare alcuni cenni anatomici.

Ci sono diverse ossa che si articolano fra loro componendo la struttura della spalla:

  • Omero
  • Clavicola
  • Sterno
  • Scapola

Insieme costituiscono le articolazioni di cui 3 sono:

  • Gleno – Omerale o Scapolo – Omerale
  • Acromion – Clavicolare
  • Sterno – Clavicolare

Ci sono diversi muscoli che sostengono la struttura articolare della spalla e nel corso degli anni se non si fa un adeguata attività fisica si può incorrere in problematiche degenerative.

I muscoli che compongono la cuffia dei rotatori sono:

Sovraspinoso

Sottospinoso

Piccolo rotondo

Sottoscapolare

Questi muscoli sono innervati da:

Sovraspinoso: nervo sovrascapolare (C4-C6)

Sottospinoso: nervo sovrascapolare (C4-C6)

Piccolo rotondo: nervo ascellare (C5-C6)

Sottoscapolare: nervo sottoscapolare (C5-C8)

La spalla è una delle articolazioni più mobili del corpo, un enartrosi.

In base alle attività che  vengono svolte  può essere sottoposta a situazioni stressanti per la struttura.

Quello che più frequentemente accade quando fa male la spalla è un infiammazione dei tendini della cuffia.

Bisogna però sempre verificare che non si tratti di problematiche riguardanti altri distretti corporei come la colonna cervicale che può dare per esempio una cervico –  brachialgia ovvero un interessamento del braccio oltre che del collo.

Per quanto riguarda il trattamento di patologie che interessano la spalla, la terapia manuale e gli esercizi sono il miglior modo per procedere, il tutto preceduto da un accurata visita per stabilire quale sia il programma riabilitativo migliore.

L’esercizio è fondamentale per il pieno recupero ecco perché sarà mia premura insegnarti quello più adatto.

Non esitare a contattarmi per saperne di più chiama ora Fisioterapista a Roma

Lombalgia: cosa fare?

Il mal di schiena è un problema che affligge un numero altissimo di persone. Nel tempo sono state utilizzate diverse metodiche e macchinari per cercare di risolvere questo problema. Gli ultimi studi scientifici hanno dimostrato che molti di questi non hanno efficacia se utilizzati singolarmente. Allora ti chiedi cosa puoi fare per il tuo mal di schiena e se hai pazienza te lo spiego più avanti.

La Lombalgia è una sofferenza che colpisce la zona lombare. Può essere acuta (1 giorno o poco più) o cronica (dalle 4 settimane in poi circa).

Le cause della lombalgia possono essere di natura biomeccanica oppure no. Possono essere incrementate da lavori ripetitivi e faticosi, o ancora dall’obesità e dal fumo.

Solitamente con il sopraggiungere del dolore si fa uso di FANS (e oppioidi nei casi più gravi) e riposo. In realtà numerosi studi hanno dimostrato che il riposo a letto rallenta i tempi di recupero dunque Il movimento risulta efficacie per ridurre il dolore. Andare in bicicletta e camminare possono ridurre il rischio di avere un attacco di lombalgia (https://doi.org/10.1002/acr.23710).

Esistono tuttavia come prima detto dei fattori che possono incrementare la percezione del dolore ovvero i fattori biopsicosociali come ansia stress e depressione (Whitten at all 2015). Per cercare di ridurre questi stati emotivi esistono diverse tecniche di respirazione o meditative che potrebbero esserti d’aiuto.

Quando parlo di problemi biomeccanici intendo problemi legati ai muscoli,nervi,disco,legamenti. Ci sono diverse tecniche diagnostiche utili per verificare la presenza di ernie o altro ma non è detto che la presenza di un ernia sia la causa del dolore(https://insights.ovid.com/pubmed?pmid=2312537).

Le lombalgie possono essere dovute a traumi, a cause specifiche, ma la maggior parte delle volte sono dovute a cause non specifiche e una parte di esse si risolve nel giro di settimane(https://insights.ovid.com/pubmed?pmid=11880849).

Ci sono diverse terapie che possono essere utilizzate nelle fasi iniziali del dolore come la Tecar Terapia,ultrasuonoterapia,correnti antalgiche e massoterapia ma solo come effetto Placebo. Successivamente la terapia manuale e l’esercizio sono utili per gestire al meglio la lombalgia.

Purtroppo molte persone soffrono di mal di schiena cronico e non sanno come gestirlo,il mio consiglio è di farsi aiutare da un professionista del campo..

Lascio una lettura molto interessante di una ricercatrice Irlandese sul dolore cronico alla schiena che ritengo utile per la comprensione e gestione del problema ( non ti preoccupare se non capisci l’inglese perchè google ti permette di tradurlo per intero in italiano) : https:physio-network-pn.com/all-you-ever-wanted-to-know-about-back-pain/.

Cervicalgia: cosa fare?

Risultati immagini per neck pain

Per poter comprendere in che cosa consiste una Cervicalgia (dolore al collo), bisogna prima conoscere alcuni cenni anatomici che illustrerò di seguito:

ANATOMIA DELLA COLONNA CERVICALE

Il tratto cervicale è costituito da 7 vertebre cervicali tutte con caratteristiche diverse. Proprio a causa di queste diverse caratteristiche conviene suddividerlo in 3 parti:
·Tratto cervicale alto: va dall’occipite alla 3 vertebra cervicale
·Tratto cervicale medio: va dalla 3 alla 5 vertebra cervicale
·Tratto cervicale basso: va dalla 5 alla 7 vertebra cervicale
Grazie al tratto cervicale alto è possibile il movimento di flesso – estensione per 15°- 30° (Falla 2003 )e per quanto riguarda la rotazione per 35 -40° del movimento globale del tratto cervicale.
Proprio dal tratto cervicale alto possono generare le Cefalee.
Il tratto cervicale medio- basso per la sua caratteristica disposizione permette il carico assiale ed il controllo del movimento. In questo tratto la rotazione e la flessione laterale sono abbinate nello stesso verso grazie alla disposizione delle articolazioni faccettarie.

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MUSCOLI DELLA COLONNA CERVICALE

Nella colonna cervicale abbiamo muscoli superficiali e profondi, ecco quali sono:
Platisma che insieme ad altri muscoli abbassa il labbro inferiore e deprime la mandibola
Sternocleidomastoideo che ha la funzione di ruotare la testa verso la spalla ipsilaterale e coadiuva l’inclinazione della testa in avanti;
Trapezio che ha diverse funzioni fra cui quella di piegare la testa e il collo indietro e lateralmente;
Sopraioidei: servono per deprimere la mandibola, innalzare il pavimento della bocca e dell’osso ioide,elevare e protudere l’osso ioide,elevare e retrarre l’osso ioide, abbassare la mandibola e sollevare l’osso ioide;
Sottoioidei: fungono da depressori dell’osso ioide e della laringe durante la deglutizione e l’eloquio.
Retto anteriore della testa, Lungo del collo e Lungo della testa che servono per flettere e inclinare lateralmente la testa e la colonna cervicale;
Scaleni che prendendo punto fisso sulla colonna sollevano le coste (inspirazione) mentre se prendono punto fisso sulle coste inclinano la colonna monolateralmente;
Suboccipitali: piccolo retto posteriore della testa, grande retto posteriore della testa ,obliquo superiore della testa e obliquo inferiore della testa che uniscono le prime 2 vertebre cervicali all’osso occipitale.

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NERVI DELLA COLONNA CERVICALE

I nervi spinali originano dal midollo spinale e sono nervi misti ovvero hanno sia una funzione motoria che sensitiva. Insieme ai nervi cranici costituiscono il Sistema Nervoso Periferico.I nervi spinali del tratto cervicale sono 8 paia. Hanno il compito di diffondere l’impulso che serve per il movimento muscolare e trasportare le informazioni sensitive e controllare le relative risposte riflesse. I nervi spinali si suddividono in branche: ramo ventrale, ramo dorsale, rami meningei e rami comunicanti. I plessi nervosi sono formati dai rami ventrali dei nervi spinali che si anastomizzano fra loro: Plesso cervicale e Plesso brachiale per quanto concerne il tratto cervicale.

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COSA PUO’ CAUSARE UN DOLORE ALLA COLONNA CERVICALE

Un incidente in auto o in moto, una caduta o un impatto dopo uno scontro in ambito sportivo possono portare ad una cervicalgia.
Purtroppo non è ancora chiaro quali siano i meccanismi di sviluppo del dolore al collo (Kindler et al 2010). Ci sono dei fattori che possono incrementare il dolore tra cui i lavori col personal computer o con lo smartphone o ancora il tablet , la sedentarietà (Falla 2004), il tipo di lavoro o di occupazione (Croft et al 2001) e i fattori bio- psicosociali ,come depressione e ansia, che colpiscono quasi metà delle persone con dolore cronico al tratto cervicale (Whitten et al 2005).

POSSIBILI TRATTAMENTI

E’ possibile utilizzare diverse tecniche di Terapia manuale come mobilizzazioni o manipolazioni, controllo muscolare, di macchinari di ultima generazione. In base alla storia clinica della persona si proporrà il trattamento più idoneo.

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ESERCIZI PER IL RITORNO ALLE ATTIVITA’ DELLA VITA QUOTIDIANA

Una coordinazione alterata della muscolatura può causare dei cambiamenti nella funzione muscolare (Falla 2007).Un problema dopo un colpo di frusta o un mal di testa di natura cervico- genica o un dolore al collo non-specifico possono portare a dei cambiamenti nel controllo muscolare (Falla 2004, Sterling 2005, Jull 1999, 2000, 2003). In base al tipo di problema cervicale ci sono degli esercizi specifici che possono essere incentrati più sul rinforzo o sulla propriocezione.